Sulle orme di San Francesco

Foligno e Brogliano

Foligno e Brogliano

Foligno si adagia nella pianura sud orientale della Valle Umbra, alla confluenza dei fiumi Topino e Mentore. La sua posizione privilegiata, al centro di grandi vie di comunicazione, ha favorito lo sviluppo di una solida economia basata su settori industriali ed artigianali d'avanguardia. Foligno, nel corso dei secoli, ha subito alterne vicende: invasioni, occupazioni, saccheggi, lotte civili, distruzioni e ricostruzioni. La città fu fondata dagli Umbri, successivamente cadde in potere ai Romani, i quali, nel sec.II a.C. ne fecero un loro Municipium e un'importante stazione della via Flaminia per i traffici imperiali.

Foligno passò un lungo periodo di pace e prosperità sotto il dominio dell'Impero Romano, ma con la caduta di questo fu distrutta e saccheggiata dai Saraceni (881) e dagli Ungari (924). Risorse al tempo di Federico Barbarossa; si ampliò e divenne, nel sec. XII, Comune indipendente fedele all'Impero. La sua indipendenza però non dura a lungo perchè all'inizio del sec. XIII lo Stato della Chiesa conquistò la città. Il periodo più florido e glorioso per la storia di Foligno è legato alla Signoria guelfa dei Trinci. Con i Trinci Foligno estende il proprio dominio su molte città vicine (Assisi, Spello, Montefalco) e nel sec. XV entra a far parte dello Stato Pontificio sino al 1860, quando, entrò a far parte del Regno d'Italia.

Il centro storico presenta bei monumenti come il Duomo (1133); il Palazzo Comunale (sec. XIII); il meraviglioso Palazzo Trinci (sec. XV) con Biblioteca e Pinacoteca (in quest'ultima opere di B. Gozzoli e di N. Alunno), la deliziosa chiesa di S. Maria Infraportas dalla sobria linea romanica; l'Oratorio della Nunziatella con un pregevole affresco del Perugino; il Palazzo Orfini, sede della tipografia dove venne stampata la prima copia della "Divina Commedia". A Foligno S. Francesco giunse nel 1205, conducendo un cavallo carico delle stoffe preziose, che aveva prelevato dal fondaco paterno, dopo che il Crocifisso a S. Damiano gli aveva ordinato di restaurare la chiesa. Foligno segna, dunque, uno del primi atti di generosità di S. Francesco e del suo spogliamento dei beni terreni, per ricercare quelli eterni. A Foligno, infatti, il Poverello di Dio vendette stoffe e cavallo, poi tornò a piedi ad Assisi, si presentò al prete custode di S. Damiano e gli consegnò i soldi ricavati. Dato che il prete aveva timore che l'avaro Pietro di Bernardone si fosse vendicato di lui, non accettò l'offerta, gettata da Francesco sulla finestrella prospiciente l'ospizio del sacerdote. Foligno fu lustrata da altre visite del Santo assisiate, il quale, nel 1213, accettò una casupola, nel pressi dell'attuate chiesa di S. Francesco, dove sorse un primo ospizio francescano. Proprio abitando in questo ospizio insieme a frate Elia, a questi fu rivelato (anno 1224) che il "Maestro" avrebbe avuto più soltanto due anni di vita; narra Tommaso da Celano: Trovandosi una volta il beato Padre a Foligno con frate Elia, una notte in sogno a frate Elia apparve un sacerdote bianco-vestito, vegliardo e di aspetto venerando, che gli disse: "Alzati, fratello, e dì a frate Francesco che sono già compiuti diciotto anni da quando rinunciò al mondo per seguire il Cristo; che rimarrà ancora solo due anni in questa vita, poi chiamato dal Signore, passerà all'altra" (I Cel., 109). La tradizione vuole di Foligno anche il prete - Alessandro -, che insegnò a Francesco i primi elementi di grammatica presso la chiesa di S. Giorgio ad Assisi.

Subito dopo la morte del Santo, due cittadini di Foligno furono miracolati presso la tomba del Poverello d'Assisi: il paralitico Nicolò (I Cel., 129) e l'indemoniato Pietro (ibid., 137). Nella compagine francescana, particolare importanza ha Foligno, poichè qui nacque frate Paolucclo Trinci, il quale, nel 1368, dopo un Capitolo generale celebrato proprio nella ridente cittadina umbra, ebbe il permesso del Ministro generale dei Frati Minori di poter dare inizio al rinnovamento dell'Ordine, con il movimento dell'"Osservanza", che ebbe la sua prima sede sulle montagne di Foligno, a Brogliano di Colfiorito. Ugualmente a Foligno, nel monastero di S. Lucia, per opera di alcune Clarisse provenienti da Sulmona e poi della beata Cecilia Coppoli di Perugia, si rinnovò il Secondo Ordine Francescano, che riprese la primitiva Regola scritta da S. Chiara (1476, data della nuova professione rinnovata dalle Clarisse di S. Lucia). A Foligno, oggi, i francescani abitano i conventi di: S. Bartotomeo di Marano (Frati Minori); S. Francesco (Conventuali); S. Marco (Cappuccini). Ci sono inoltre le Clarisse a S. Lucia e a S. Caterina; mentre sono ugualmente note le Monache francescane della beata Angelina di Marsciano (dette anche "le contesse"), che dettero inizio alle Terziarie francescane di clausura. Altri Istituti francescani operano in città.

A Foligno, la chiesa e il convento dedicati a S. Francesco sorsero nel sec. XIII; oggi la chiesa si presenta nel rifacimento del sec. XIX. In essa sono conservati i corpi della beata Angela da Foligno (1309), della beata Angelina da Marsciano (1435) e dei beati Filippo e Giacomo (1377). F Sino al sec. XVI vi rimase anche il corpo del beato Paoluccio Trinci di Foligno, forse trafugato poi a S. Salvatore di Cerchiano, e attualmente custodito nella chiesa di S. Paolo inter vineas di Spoleto.