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La posizione della Chiesa nei confronti della cartomanzia

cartomanzia e divinazione

La posizione della Chiesa in merito alla cartomanzia è molto chiara: mai fidarsi di presunti veggenti o di cartomanti che possono portarci su una strada sbagliata. Soprattutto Papa Francesco è intervenuto moltissime volte in materia. Ha avvisato in ripetute occasioni che di fronte alle difficoltà della vita non bisogna comunque perdere di vista il cammino, irto di difficoltà, del buon credente, di chi segue Gesù e nessun altro. Tra le sue argomentazioni a confutazione di questa verità ci sono alcune omelie tra quelle tenute nella messa mattutina a Santa Marta, a Roma. Alcuni frasi estratte da queste omelie:

“Chi segue Gesù non sbaglia”, “Non c’è un altro che possa indicare il nostro cammino”, “Verranno altri che vorranno indicarti il cammino”, “Il cammino sono io” e altre ancora su cui non ci dilungheremo, il significato è chiaro.

Due strade da non confondere

Secondo la Chiesa, non si deve scambiare la strada indicata da Gesù con quella indicata da maghi e cartomanti. La strada che indicano queste categorie di persone è più facile, più immediata, ma è dettata dal diavolo, che vuole aprire le porte della nostra anima per entrarci e portarla verso di lui. La strada di chi segue Gesù è più difficile, più lunga, ma l’unica percorribile per arrivare al regno dei cieli. La difficoltà è seguire la strada indicata da Gesù nella vita di tutti i giorni. Più la nostra società diventa “civile” più aumentano le difficoltà che ci si pongono sul cammino. La quotidianità diventa qualcosa di insormontabile da gestire.

Sembra strano ma è così. Più aumentano le difficoltà e più è difficile riuscire a rimanere sulla strada indicata dalla Chiesa, nella figura del pastore che cammina sempre davanti al gregge di pecore che lo segue senza deviare. Però le deviazioni oggi sono una tentazione sempre più frequente. La frenesia della vita di tutti i giorni, il problema economico, l’insoddisfazione nel non poter avere quello che la società ci propone come “status symbol”, la difficoltà di relazionarsi, la superficialità con cui vengono affrontate le cose, la paura di non farcela.

Prima, nemmeno tanto tempo fa, era sicuramente più semplice vivere la vita quotidiana, arrivare alla fine della giornata stanchi per il duro lavoro, con poco di cui gioire, ma con una famiglia in cui ritrovarsi e con la quale, uniti, superare malumori, contrarietà e mortificazioni nel dialogo e nell’amore. Ma oggi la famiglia dov’è? Dove son quelle regole basate sul rispetto verso gli anziani e sulla solidarietà verso chi ha meno di noi? Oggi, nella nostra società “civile” e “tecnologicamente evoluta”, la famiglia siamo noi, nella nostra individualità. Il rispetto è solo per chi ha più soldi di noi.

Le nostre riflessioni sulla comunicazione di oggi e sui mezzi divinatori

Vogliamo ora esprimere qualche nostra personale riflessione sulla comunicazione odierna. Oggi, la comunicazione è nelle chat. Il divertimento è nell’effimero. Il risultato è aumento della depressione, dell’insoddisfazione personale e l’inaridimento spirituale. Allora perché il monito di Papa Francesco soprattutto verso i cartomanti, i veggenti e tutti coloro che, usando mezzi divinatori come la cartomanzia basso costo o altri simboli, ci mettono davanti alla porta di accesso aperta dal diavolo per il caos dell’anima? Solo questo è quello da cui guardarsi? Questo non lo capiamo. Non capiamo perché la cartomanzia o la veggenza siano gli unici responsabili del male che sta aggredendo la nostra società e ci impedisce di seguire quella famosa strada verso la spiritualità e Gesù.

Non sono forse più pericolosi gli strumenti della globalizzazione di massa che ci stanno spingendo verso la spersonalizzazione e verso falsi obiettivi uccidendo i valori di base su cui siamo cresciuti, quelli di cui parlavamo prima? Non è forse più pericoloso di un cartomante, che ti dice cose dirette, alle quali puoi credere o no, la subdola idea che con una chat puoi intrattenere rapporti sociali? Li chiamano “social”, quando niente è più diverso da essere sociali in una chat. Non è forse più pericoloso di un consulto di cartomanzia la pubblicità subliminale costante e quotidiana che ci spinge verso un modello sociale dove la felicità è se hai soldi per comprare tutto quello che ti fanno vedere come necessario, quando quello che è veramente necessario è assolutamente altro?

La nostra domanda (ma è solo una nostra necessità di sapere), nel totale rispetto di quello che la Chiesa professa, è: ma davvero la soluzione di tutti i mali, il ritorno verso la chiesa, la fede e la spiritualità è diffidare della cartomanzia e di chi la pratica e la consulta? Noi non crediamo sia così.